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Argomento : Ma il Running? Quando?

Carlo (admin)

Postato il
18/06/2020
ora 10:29:47

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Dall'articolo apparso su podisti.net:

In queste ultime ore continuano a susseguirsi notizie circa le nuove aperture che andranno in vigore nella cosiddetta fase 3, ovvero dal 15 giugno prossimo venturo.
Limitandoci a allo sport, nella prima bozza del nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che stava circolando, era stato inserito il permesso di giocare a calcetto, basket e beach volley. Persino di disputare incontri di boxe.

Adesso sembra che ci sia stata una nuova frenata. Probabile posticipo fino al 25/6 è la nuova versione. Noi runner restiamo alla finestra, ma sarebbe curioso che arrivasse il semaforo verde per gli sport di contatto (la boxe di… molto contatto) e non si potesse ripartire con le gare podistiche.

E’ anche molto curioso registrare come dopo aver demonizzato la corsa, averla sottoposta ad inutili limitazioni se svolta in solitaria, adesso sembra che non ci si ricordi nemmeno che esista. Gli stessi amministratori, nazionali e locali che gli hanno dedicato tante attenzioni normative, ora sembra che non si ricordino nemmeno l’esistenza di questa disciplina.

Almeno questo è quello che trapela dalle anticipazioni che vengono date in pasto ai media. Speriamo di sbagliarci.

Lone runner

Postato il
18/06/2020
ora 11:21:30

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già...mi raccomando il calcio, come quella pagliacciata vista ieri sera in tv con gli spalti graficamente e virtualmente pieni...in questi mesi si sono fermati tutti, tutti i cittadini, tutte le persone si sono sacrificate, tutte le categorie tutte le discipline sportive si sono più o meno giustamente adeguate alla situazione di emergenza fuorché il mondo del calcio...bello sport quello...anzi lo sport è bello ma tutta la gente che ci ruota attorno no!

Giancarlo

Postato il
21/06/2020
ora 21:21:31

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oltre a governo nazionale e enti locali nemmeno gli organizzatori sollecitano il ritorno alle nostre sacrosante corse

Raffaele

Postato il
22/06/2020
ora 17:26:41

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Non è così.

Noi ci stiamo muovendo ed abbiamo presentato un protocollo di sicurezza per essere discusso a livello regionale e nazionale.

Ciao

Raffaele

Bostonstrong

Postato il
23/06/2020
ora 08:16:07

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Raffaele dove si può leggere il resto di questo protocollo? Grazie.

Bostonstrong

Postato il
26/06/2020
ora 09:18:56

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...È secretato questo protocollo??

Carlo (admin)

Postato il
26/06/2020
ora 13:28:04

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L'Italia torna a correre. Protocollo organizzativo temporaneo - Corsa in Montagna e Trail:

romagnapodismo.it/Rassegna_stampa20/R20/Fidal20200624/Fidal20200624.htm

Bostonstrong

Postato il
29/06/2020
ora 16:18:27

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Che tristezza questo protocollo Fidal...tutto ben ipotizzato a tavolino, una pietra tombale sulle competizioni degli amatori. C'è da chiedersi con tutte queste precauzioni come sia concepibile che il calcio abbia ripreso, e l'evidente contraddizione con gli assembramenti che si verificano durante lo "sport" della "movida". D'altronde la vita deve andare avanti, ma rimango convinto che chi corre e in generale gli sportivi siano portatori di salute e tengano ben alte le difese immunitarie di tutta la comunità e quindi meriterebbero tutt'altra considerazione. Intanto prosperano le competizioni virtuali ma credo che la maggioranza dei runners non sia molto attirata, ma posso sbagliarmi. In mancanza di altro si faranno quelle… Chissà quanto dovremo aspettare una di quelle corse che "un tempo" si organizzavano nella cornice delle sagre paesane...

Davide

Postato il
30/06/2020
ora 17:24:45

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replica Bostonstrong del : 29/06/2020 -
messaggio : Che tristezza questo protocollo Fidal...tutto ben


Quindi secondo te non ha senso distanziarsi o portare le mascherine pre-post-gara alle podistiche, perchè tanto i podisti sono SANI in quanto corrono, loro il covid mica possono prenderlo perchè lo sconfiggono con la corsa??
Quante cavolate!

Sta storia de "il running/sport è una cura" è una grossa cavolata che bisogna smettere di ripetere a pappagallo: il running/sport aiuta a PREVENIRE, ma non cura, e di certo non cura il covid.
Vuoi qualche esempio: il "paziente zero" di codogno (podista incallito, se non lo curavano per un mese sarebbe schiattato) e quella giovane 26enne personal-trainer ed influencer di Cesena (finita pure in homepage su sto sito) che si è presa il covid.... e chissà quanti altri che non sappiamo.
Inoltre fai similitudini con il calcio che però non reggono: a calcio si gioca in 22, mentre una qualsiasi podistica, anche tra le più scrause, fa centinaia/migliaia di presenze.
Inoltre nel calcio professionistico fanno un botto di test sierologici/tamponi perchè sono pochi e girano molto soldi, possono permetterselo... non puoi mica fare 1000 test sierologici prima della podistica dei tortelli!

Ragioniamo please, altrimenti potete andare su facebook assieme ai vostri amici a urlare ai complotti del 5g,multinazionali,poteri forti, bill gates ecc....

Bostonstrong

Postato il
06/07/2020
ora 18:14:30

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Caro Davide mi sa che le cavolate le stai sparando tu...io non ho mai scritto che non bisogna rispettare il distanziamento o portare le mascherine in pre o post gara di prossime ipotetiche gare. Ho soltanto espresso la profonda tristezza per dei protocolli che di fatto annullano la possibilità di gare per gli amatori, anche le “podistiche dei tortelli” come le definisci tu in maniera sprezzante, ed in genere eventi di "massa", e comunque ne sviliscono il senso. Mai detto che la corsa guarisce, ma nei mesi passati se hai il tempo di leggere quello che ho scritto nel forum ho riportato alcune opinioni e tesi di alcuni scienziati ed atleti che hanno difeso l’attività fisica, anche in tempi di covid. L'attività fisica tiene sicuramente le difese immunitarie alte di chi la pratica e questo è un fatto incontrovertibile. Quando poi indichi il caso del paziente zero Mattia Maestri, il runner di Codogno, “uno di noi”, qui avresti potuto, anzi dovuto informarti meglio e non scrivere in questo forum come una persona qualunque, anzi come un qualunquista, un “cacciatore di untori”. Da quello che si è letto (cito alcune fonti: Gazzetta dello sport/Runner’s world/Correre) Mattia aveva affrontato in un lasso di tempo molto ristretto due mezze maratone (nel giro di una settimana), oltre ad allenamenti e partite di calcetto. Quindi paradossalmente si trovava con difese immunitarie molto basse, il che in questi casi permette a qualsiasi soggetto di ammalarsi molto più facilmente. Il caso, il destino ha voluto che si trovasse nel posto sbagliato al momento sbagliato, a contatto con la prima fonte di contagio (quello che è stato poi il primo focolaio italiano di Covid 19). Ancora non si conoscono esattamente le modalità di come abbia contratto il virus, fatto sta che le porte del suo sistema immunitario erano spalancate, e purtroppo dopo un primo ricovero al pronto soccorso era stato rimandato a casa (!), e dal di qui evidentemente le sue condizioni sono peggiorate, fino al ricovero ben una settimana dopo in terapia intensiva per due mesi, e contagi a ripetizione in famiglia e tra i conoscenti. Quindi questo runner non si è ammalato perché runner, ma perché con difese immunitarie bassissime, quindi predisposto al contagio. Da qui si può evincere che un'attività fisica esagerata può essere nociva (sempre, non solo adesso) e portare ad ammalarsi. Giocare a fare gli iron man evidentemente è più rischioso se non si ha il fisico. Ma di qui a mettere sotto processo tutti i podisti e le loro corsette ce ne vuole! Il discorso del calcio che ho fatto riguardava un semplice paragone di situazioni (non una similitudine), cioè che in Italia praticamente tutti gli sport si sono fermati, e in generale tutti con il lavoro, le abitudini, la vita quotidiana si sono sacrificati, mentre il calcio in forza della sua potenza economica ha ripreso praticamente come se nulla fosse accaduto (eppure anche molti calciatori si sono ammalati). E’ bastato togliere la gente degli spalti (il tifo diventa un contorno decorativo non più indispensabile) e permettere agli atleti in campo di affrontarsi come prima, che tanto si possono fare tamponi come shampoo quando vogliono, e se uno risulta positivo lo tolgono e gli altri possono continuare, e questo a mio parere non offre un bell’esempio al paese (ma tanto chissenefrega). Parlo da runner e quindi soffro questa situazione, non ho mai scritto che si debba fare assembramenti o ammucchiate di podisti, ma questa discriminazione con gli altri sport e mi duole, mi scoccia che questo sport non venga preso nella giusta considerazione, non sia difeso come si deve anche da chi dovrebbe farlo d’ufficio come federazioni ed eps. Davide poi dei tuoi vaneggiamenti sui complotti socials 5G non so cosa dire, dove li hai tirati fuori, boh!

Giancarlo

Postato il
08/07/2020
ora 20:30:17

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con sforzi immensi si potrà indossare le mascherine(che non servono a nulla) prima e dopo gara ,ma spero mai durante!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Luca ed Eleonora

Postato il
09/07/2020
ora 16:49:04

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AVVISO IMPORTANTE! Avvertiamo tutti gli iscritti alla 6 ORE DELLA SPIANATA CON LA MORTADELLA e gli interessati, che entro la prossima settimana, si deciderà se confermare la gara il 25 Luglio 2020 o posticiparla in data successiva. Vi comunichiamo questo perché stiamo attendendo il preannunciato DPCM del governo del prossimo 14 Luglio.
Il DPCM dovrebbe regolamentare nel dettaglio i protocolli di sicurezza e di conseguenza la possibilità di organizzare le gare podistiche su strada e non per tutta la prossima stagione.
Per informazioni scrivete al seguente indirizzo email riccifitclub@libero.it o su WhatsApp al 3383306613.
Grazie a tutti Luca ed Eleonora facebook.com/1842934679151094/posts/2862876777156874/

Bostonstrong

Postato il
09/07/2020
ora 23:01:34

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Questa gara NON si può fare virtuale!! Viva la spianata! Vi auguro la massima partecipazione e una podistica gloria eterna

Bostonstrong

Postato il
13/07/2020
ora 19:26:10

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Riporto questo intervento-sfogo di Davide Cassani da podisti.net sulla situazione di blocco delle manifestazioni sportive. Lui si riferisce nella fattispecie al ciclismo, ma il discorso può essere ovviamente esteso anche alla corsa e agli altri sport. Io sono convinto che perlomeno i tesserati delle società potrebbero gareggiare comportandosi in maniera disciplinata, e dare esempio alla società civile. E' un'utopia? O o noi runners non siamo diversi da tutti gli altri cittadini e sappiamo comportarci solo come dei bufali indisciplinati?

“Questo covid-19 mi ha fatto capire una cosa: lo sport fa male!
E pensare che, da sempre, sono stato convinto che lo sport fosse uno strumento essenziale per rendere migliori le nostre vite, un modo per crescere più sani ma soprattutto regalare a centinaia di migliaia di giovani, tanti bei sogni. Evidentemente mi sbagliavo perché ho capito fin dall’inizio di questa pandemia, che lo sport fa male e per questo va fermato.
Come si propaga il contagio? Con l’assembramento, la vicinanza tra le persone. Qual è stato uno dei primi provvedimenti? Bloccare lo sport, anche quello individuale. Puoi andare a fare una corsetta da solo? NO. Puoi andare a pedalare sulle tue colline in assoluta solitudine? NO.
Subito, a marzo, mi sono detto: è giusto, metti che mi capiti qualcosa, che ne so, una caduta, meglio stare in casa perché in caso di incidente non è proprio il caso di aumentare il lavoro ad un pronto soccorso già in evidente difficoltà. Bisogna sempre pensare al bene comune, al minore dei mali. Siamo in stato di emergenza? Allora si sta in casa e si contribuisce al bene del prossimo facendo meno danno possibile. Giustissimo rinchiudersi tra le mura di casa e consigliare a tutti di fare la stessa cosa.
Ma ora mi chiedo: perché dobbiamo stare ancora fermi con le attività agonistiche? Perché i nostri giovani non possono gareggiare? Perché lo sport è considerato così pericoloso? Sia ben chiaro, parlo di sport organizzato.
Quanto mi piacerebbe fare quattro chiacchiere con il CTS (comitato tecnico scientifico) e capire il morivo di questi continui NO alla riapertura dell’attività agonistica nello sport.
Ma vi rendete conto del danno che stiamo arrecando ai nostri giovani? Non li facciamo gareggiare, ma li lasciamo liberi di andare tranquillamente in spiaggia, di uscire liberamente tutta la notte, movida compresa, di festeggiare nelle piazze per qualsiasi motivo (anche la Coppa Italia di calcio), di riunirsi per bere mangiare e tutto il resto. Ma gareggiare no.
Stiamo gettando via una generazione di giovani sportivi, disperdendo il grande lavoro fatto in tutti questi anni con enormi sacrifici, per che cosa? Sapete come funziona lo sport in Italia? Conosco molto bene il ciclismo perché ci sono dentro da più di 40 anni. Gli sport organizzati non sono un pericolo o comunque sono facilmente controllabili. Un esempio banale: se ho un semplice raffreddore, non vado neanche a correre e se per caso mi vengono due linee di febbre faccio come mi diceva il mio direttore sportivo, sto in casa ed esco ad allenarmi solo quando mi sento meglio. Per dire che il controllo c’è già dalla base. Da quel che leggo e per i divieti che ci vengono imposti, sembra che lo sport sia tra gli ambienti più pericolosi quando invece, proprio per le regole che impone, è una delle attività meno rischiose e più gestibili.
Così siamo qua ad assistere ad un disastro annunciato perché di disastro, se non ripartiamo, stiamo parlando. Questa mattina ho letto sulla Gazzetta un dato preoccupante: ‘L’85 per cento dell’attività sportiva dilettantistica sarebbe a rischio se non riaprissero le palestre delle scuole al pomeriggio’.
Consideriamo anche un’altra questione: le nostre ragazze ed i nostri ragazzi non possono gareggiare, ma il sabato e tutte le altre sere possono tranquillamente uscire a fare bisboccia. Ma io dico, è normale tutto questo? Continuando con questi divieti, almeno nel ciclismo, si potrebbero perdere dal 30 al 40 per cento dei nostri giovani. Non perderemmo solo futuri possibili campioni (sarebbe il danno meno grave), ma la salute di molti altri ragazzi (questa sì che sarebbe una catastrofe).
Sento parecchie persone che si lamentano della Federciclismo perché non sta facendo nulla per il proprio movimento. Posso dirvi che si sbagliano di grosso. Stiamo lavorando dalla mattina alla sera, ma certe decisioni non possiamo deliberarle noi. Abbiamo bisogno di decreti che ci diano la possibilità di poter correre rispettando tutte le norme del caso.
Ho cominciato con tono ironico, spero che fosse evidente. Ho finito in tono quasi drammatico perché sono convinto che lo sport potrebbe aiutarci ad allentare il morbo e non a favorirlo. E non servono troppi dati per dimostrarlo.”

Giancarlo

Postato il
28/07/2020
ora 20:30:11

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grande cassani il ministro dello sport e i comitati tecnico-scientifici non hanno mai fatto sport e non capiscono niente di niente così come i loro servi in giro in mascherina da soli a piedi in auto o bici

Davide

Postato il
31/07/2020
ora 17:25:40

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Bostonstrong "Quanto mi piacerebbe fare quattro chiacchiere con il CTS"
C'è il detto calcistico "L'Italia è un paese di 60 milioni di abitanti e 60 milioni di allenatori", ora possiamo aggiungere "e 60 milioni di virologi".

Bostonstrong virologo! ma ti sei accorto che le gare podistiche le hanno annullate anche nelle altre nazioni? maratona di new york, Berlino ecc.... tutte annullate... chiediti il perchè o chiedilo ad un medico vero, ma ovviamente no, gli altri che hanno studiato sono tutti stupidi, l'unico virologo vero è quello sui forum/fb che ha studiato all' "università della vita".

E sempre a raccontare la cavolata dello sport come Medicina e non come prevenzione.

Addirittura ti comporti come l'appartenente ad una setta che tira mexxa su chiunque ne "esca", come il povero "paziente zero" che accusi di aver "giocato a fare l'ironman", sapendo 4 notizie lette qua e la, ma vergognati.

giancarlo

Postato il
06/08/2020
ora 21:39:07

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uso in certi momenti la mascherina al lavoro sono a volte a contatto col terriccio per giardini,prima senza mascherina avevo il naso sporco ora la uso è sporco quasi uguale le mascherine non servono a nulla!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Bostonstrong

Postato il
13/08/2020
ora 15:38:51

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Davide mi sa che fai parte di quei 5/6 italiani su 10 che sono considerati "analfabeti funzionali", cioè sanno leggere ma non capiscono quello che leggono(Tullio De mauro, un linguista, non un runner). Io mai fatto il virologo o il tuttologo, riporto spesso quello che leggo di opinioni e tesi di persone competenti o di sportivi senza avere presunzione alcuna di spacciare delle verità assolute ma almeno pertinenti ad un contesto su cui si può discutere. Ed esprimo un sentimento di delusione e sconforto per la situazione attuale proprio di molti runners. A questo punto invece di parlare nei social con gente come te meglio staccare e farsi una corsa in più.

Lone runner

Postato il
14/08/2020
ora 22:39:21

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In barba alle vostre chiacchiere non so se avete notato ma finalmente si è ripreso a correre, realmente e non virtualmente...grazie alla gente di Ravenna runners! Intanto si riparte alla darsena e sulla palizzata...in fondo sembra solo un secolo fa che non si poteva neanche mettere il becco fuori casa! Dai caz...tutti tirate fuori le budella su quel pugno di km !

Lone runner

Postato il
24/08/2020
ora 22:33:44

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Siamo ripartiti!! Alla grande!! Mai un pugno di kilometri ha significato tanto!! Mi meraviglio di chi è rimasto a casa, velocisti o no bisognava esserci alla darsena!! Grandissimi i presenti, giovani e anziani!! Dobbiamo mettere più kilometri possibile tra noi e quel lurido strisciante virus... dai, tutti a Port Cursèn venerdì!!
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