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Argomento : PASSATORE 2016 – A ...TUTTA BIRRA (in totale 3) |
Tempus fugit
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il
30/05/2016
ora 23:44:12
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Ho corso questo Passatore. Stramaledicendolo e stramaledicendomi almeno dalla Colla, ovvero dove mi ero fermato l'anno scorso. E lo racconterò diversamente da come l'ho narrato la prima volta. Il perché si capirà. Cominciamo dalla fine. Ore 6,25. Finish. Sono in ballo da più di quindici ore. L'ultimo km lo corro veloce, superando diversi tramortiti dalla fatica. Bel campione a quell'ora. In piazza mi becco pure qualche applauso. Al traguardo cinque runners stramazzati per terra la cui espressione, se tale si può definire, dice, anzi urla all'universo mondo: ho faticato tanto per arrivare e ora nessuno mi sposta da qui, ché devo riposare. Il sonno dei giusti. Io urlo qualche improperio al cielo condito da sfoghi verbali e quindi mi faccio incoronare anzi medagliare, volto stra-volto dalla fatica. Io lo zombie l'ho fatto almeno dalle 22 fino verso mezzanotte e mezza. Esistono le 24,35? Ah ma certo. E' l'ora in cui sono arrivato a Marradi, e calpestato il tappetino registrachip sono tornato poco indietro al bar a bermi una birra alla spina. La prima me l'ero fatta a Borgo San Lorenzo, sulle 18, 30. E scusate l'accavallarsi degli eventi. Dopo tre ore e mezza di corsa a ritmo controllato con tanto di sagge, controllate soste ai ristori e sana alimentazione (frutta, fette biscottate con marmellata, sani sali integratori ecc.ecc.) il mio stomaco semplicemente aveva chiuso bottega. Di acqua coca cola e succhi verdastri (chi c'era quest'anno sa di che cosa sto parlando...) non voleva più saperne, e l'organismo cominciava a richiedere bevande a base di luppolo. Così a Borgo la mia prima birra, che effettivamente un po' di spinta propulsiva per salire verso la Colla me l'ha data. La Colla… scendendo giù dalla Colla dopo le 22 con la luce frontale sentivo alle spalle in lontananza eco dello speaker che solfeggiava “alla Colla non si molla”...e subito mi viene in mente il “pullman dei dannati” su cui avevo preso posto l'anno scorso. “Alla Colla non si molla”. Quest'anno appena arrivato sulla sommità dopo km macinati nervosamente ma molto più saldamente della mia disgraziata edizione scorsa avevo guardato di sottecchi quel pullman maledetto, già mezzo pieno di anime affrante...e passato il semitraguardo mi ero messo a saltellare sulla pedana registrachip...reporter, scatta una bella foto a questo runner ! Alla Colla ritrovo subito il mio borsone arancione...mi cambio veloce piegando dolorosamente le giunture. Poi mi dirigo al ristorante a elemosinare...della frutta. Mica quel caz...di uvette secche e smorte o soliti spicchi di mela che dopo 10 refreshments stations mi fanno sboccare. Ma niente da fare, hanno solo del kiwi (che per il mio organismo non hanno sex appeal alcuno). Tiriamo avanti. Due anni fa mi ero lanciato in discesa parecchio entusiasta. Nel buio. Poesia. Stavolta a stomaco accartocciato corro qualche centinaio di metri e poi mi metto a camminare fin da subito. C'è meno poesia che ai tempi della gioventù (2014). Una luce in lontananza. Casaglia. Rincorro una speranza. Sono in riserva da profondo rosso. Sento che solo frutta fresca può salvarmi. Entro al circolo Arci locale. Chiedo e mi viene dato: albicocche fresche di frigo. Non vogliono un euro. Infinitamente ringrazio. Me le godo su uno scalino succhiandone il midollo, ripiegato su me stesso...si rinasce. Si riprende la marcia. Frutta fresca arancione. Come è stata la partenza quest'anno? Ad una temperatura di 30 gradi. Eppure alla partenza si è sempre tutti forti e goliardici. Ma già dopo un paio di km la prima sosta è d'obbligo. Pena rischio di rapida disidratazione. Prima faccio la conoscenza di Giorgia della Lamone. Violavestita mi dice che è il suo primo Passatore, e infortunata non è riuscita ad allenarsi molto nelle ultime settimane. Siccome ne ho viste tante e conosciuti tanti in questi 4 anni che corro (di pazzi e di savi,in proporzione circa 90/10) mi viene da pensare che questa con la sua voglia e la sua temeraria passione è pure capace non solo di terminare il suo Passatore, ma pure di fare una gran gara (è così sarà). Io che mi fermo dieci secondi per la prima bevuta della giornata la vedo procedere in su verso Fiesole e ...adieu Giorgia. Prima della partenza mi ero intrattenuto con altri conoscenti. Soprattutto con due Andrea, uno di San Pancrazio e l'altro mitico della Lamone. Ci si ragguaglia sul proprio stato di forma, si scherza, ci si fa qualche foto. Piacevoli riti pre-gara. Socialità dei runners. Il pre-gara me lo godo leggendo il Vernacoliere mentre pranzo col solito piatto di spaghetti in piazza della Repubblica. Puro relax prima della battaglia ingaggiata km per km… E' dopo la Colla che la fatica grava su ogni metro, sulla discesa attraverso il Mugello comincio a stramaledire questa dannata corsa e il suo percorso, le località che tocca, il bosco, i campi, i borghi, il buio, il cielo, il vento e tutto il creato che si anima entro il quale si svolge la mia affaticata corsa… Giuro che questa corsa NON LA CORRERO' MAI PIU', MAI E POI MAI! E nella testa ad ogni eterno secondo il conflitto eterno tra bene / male, e cioè fermati e ritirati che così potrai finalmente riposare / non pensarci neppure di mollare, continua così e piano piano arriverai al traguardo. Dura tirare avanti fino a Marradi, una tappa capitale nel Passatore...mentro discendo ascolto la saggezza di un runner che recita:”Il Passatore presenta il conto a Marradi”… certo il conto, dovrei aggiungere più tardi a questi saggi della strada che si tratta di 2 EURO DI BIRRA alla spina, che mi danno la carica per oltrepassare il confine tosco-romagnolo! E' forse il tratto più suggestivo di tutta la corsa, passato S.Adriano, attraversare quel ponticello marcato dal cartello di confine Ravenna/Firenze. Sono paletti a cui aggrapparsi in questa oscurità. Prima di arrivare a Marradi alla Stazione Fantino il punto di assistenza medica presidiato dai volontari della Croce di Malta ti fa sorgere pensieri di compassione universale...se non altro verso compagni runners riversi sul prato e peggio dentro la tenda medica. La voglia di stravaccarsi è enorme, ma non cedo a queste lusinghe, sarebbe la Fine. Si tira avanti (verso una nuova birra).
Infatti a San Cassiano la nuova luce è data dalla Moretti. Alla spina non c'è nulla, quindi mi tocca la bottiglietta d'asporto. Due sorsi e via. Da San Cassiano a Fognano con la Moretti in mano. Non è solo rima, è verità vissuta. Mai peso fu più leggero. A tratti corro 500 metri e 500 cammino, con una certa regolarità. L'indice infilato nel collo della bottiglia garantisce maneggevolezza ed ermeticità. Fanculo tutti i sali minerali di questo mondo! Ritorno mentalmente ai primi trenta km della corsa, quando fermandomi ad ogni ristoro mi sono alimentato di un po' di tutto. Prime ore di corsa faticosa certamente, ma con energie ancora integre e centellinate. Spensieratezza e sano entusiasmo. Proprio all'inizio, salendo verso Fiesole il mitico Panta rei mi aveva riconosciuto e finalmente ci siamo visti in faccia e parlati di persona dopo tanto tempo e scambi di osservazioni su questo forum! Anche lui è proceduto in avanti. Bravissimo! Tempus fugit invece tira per lunghe e si gode invece una bellissima alba sulle campagne del faentino...eh ormai si fanno le cinque, Fiat lux ex tenebris – tutto scorre e a forza di correre per delle ore per forza si fa giorno! In fondo il finale di corsa si fa meno tormentoso di due anni fa. Mi fingo sia un piacere percorrere queste bellissime campagne collinari e supero parecchi runners che ormai camminano e basta. Sono vivoooo! Finalmente risorge il vigore grazie a, in ordine di importanza: 1) le albicocche fresche di Casaglia; 2) la birra di Marradi; 3) le fragole di Camurano (o giù di lì); 4) la birra di S.Cassiano; 5) la mia tenacia.
E qui tra balzi avanti e indietro sono giunto al FINISH.
P.S.La poesia della prima volta ha lasciato spazio al crudo realismo della seconda. Ma non finisco di volere bene a tutti coloro, conoscenti e sconosciuti, che partecipano insieme con me a questa semifolle avventura che dalla Toscana ci conduce a casa in Romagna. |
Voglia di provarci
Postato
il
31/05/2016
ora 13:02:45
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Mi sono emozionato. . Spettacolo!!! |
Panta Rei
Postato
il
31/05/2016
ora 13:09:52
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Ciao Tempus!!!! che piacere vederti su per la salita di Fiesole!!!! ma ecco due righe del mio Passatore 2016: partenza calda dalla padella di Firenze; 30° non sono la temperatura ottimale per affrontare una 100 chilometri, quindi berretto ben calzato, occhiali da sole e via pestare e in fretta. In breve ecco la Vetta le Croci dove vengo ripetutamente innaffiato dai volontari, la temperatura scende e le gambe possono girare. Iniziano i cartelli per Borgo San Lorenzo, ancora un po’ e siamo fuori dalla brace Toscana, forza pestare e stiamo concentrati. Inizia la salita, corro e non mi dispiace, bevo e mi annaffio in continuazione, i chilometri scorrono veloci quando si inizia a fare su serio; fine della festa denti stretti e reggere il passo, difendere la posizione non mollare finchè almeno non appare il cartello della distanza Regina, ecco dalla corsa al passo la misura è breve. Alterno corsa al passo cercando di lesinare le forze, continuo a bere e mangio anche piccole cose. La Colla ore 20:03: siamo nei tempi, poche soste quest'anno, cambio rapido di maglia e giù per la discesa direzione Marradi, passo costante e nessun problema all'orizzonte solo una leggera nausea, prima di San Cassiano le porte dello stomaco si chiudono non un pezzetto di pane, nulla ad eccezione dell'acqua riesce più a passare e questo è molto male e può voler dire solo che tra una manciata di chilometri mi spegnerò. Ma tengo duro, rallento e faccio vari minuti al passo, finchè riesco nuovamente a mandare giù prima un frammento di pane dopo un pezzo di piadina, in un amen è già energia, il crono segna passaggi da 5:20, 5;40 e in un attimo prima San Cassiano e poi Brisighella sono dietro le spalle. Fino ad Errano non faccio prigionieri, breve sosta e via di nuovo di corsa, ma sono stanco e gli ultimi chilometri non sono leggeri, ma Faenza è lì e me la prendo. Fallisco di 23' l'obiettivo cronometrico -avrei voluto stare sotto le 11 ore- ma registro il mio PB sulla 100 con un onorevole 11:21:19. Caro Passatore io non ti mollo, ho fiutato il tuo odore e ti sto dietro!!!!! |
Nicola
Postato
il
31/05/2016
ora 18:43:07
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Tempus, ti dico che nella sua "drammaticità", il tuo racconto è unico e spassoso. L'ho letto già tre volte e in molti passaggi mi hai messo di buon umore ! Tornando a noi, ti ho già detto che per me sei comunque un grande e spero di correrlo di nuovo insieme a te il prossimo anno, nonostante tu abbia giurato di non prendervi mai più parte. Dopo Natale ne riparliamo.
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Tempus fugit
Postato
il
01/06/2016
ora 14:02:57
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carissimo Nick, quest'attesa non farà altro che fortificarti, ne sono certo, sia nello spirito che nel fisico...l'anno prossimo sarai caricato come una molla d'acciaio! Ne riparliamo qua a gennaio, che è giusto poco dopo in fondo a quest'anno (il tempo vola)... Panta ti ho visto ben risoluto nel tuo passo, un "Cinghiale XL" non poteva che compiere la tua potente scalata...spero di rivederti presto, magari ancora casualmente come sabato su per Fiesole... |
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n. 21229
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