Tempus fugit
Postato
il
14/09/2015
ora 14:26:52
|
Dal sito della Fidal:
"L'ultramaratoneta romano sale di nuovo sul podio della rassegna iridata. A Winschoten (Paesi Bassi) il team maschile si mette al collo l'argento mondiale ed europeo.
*NOTA: la classifica maschile è sotto revisione a seguito di una possibile squalifica di un atleta russo per divisa irregolare. Con la squalifica della Russia (inizialmente accreditata di 20h30:29) l''Italia passerebbe così dal terzo al secondo posto a squadre, sia nella classifica mondiale che in quella europea.
Giorgio Calcaterra ha aggiunto oggi altre due medaglie alla sua enorme collezione di successi nell’ultramaratona. A Winschoten (Paesi Bassi) il romano ha conquistato infatti il bronzo ai Campionati del Mondo della 100km, trascinando il team azzurro all'argento nella massima rassegna globale della distanza con 20h32:29 alle spalle della Svezia (19h59:40) ma davanti alla Francia (20h37:43). Già iridato per tre volte, Calcaterra porta a casa il secondo bronzo in carriera nei 100 chilometri mondiali. La gara valeva anche come campionato europeo, per cui al bottino azzurro vanno aggiunti anche un bronzo (di Calcaterra) e un argento (della squadra maschile) continentali.
A vincere, dopo una lunga rincorsa al titolo, oggi è lo svedese Jonas Buud. Il 41enne recupera ben presto lo statunitense James Walmsley, in fuga nei primi chilometri, e costruisce giro dopo giro un vantaggio che risulterà essere inattaccabile dagli avversari fino al crono finale di 6h22:44. L’argento va allo spagnolo Asier Cuevas in 6h35:49, solo un minuto più veloce di Calcaterra che recupera posizioni e proprio nei chilometri conclusivi supera il russo Vasiliy Larkin. Sul traguardo fa segnare 6h36:49, a sessanta secondi da Cuevas. Lo stesso podio - Buud, Cuevas, Calcaterra - vale anche per l'Europeo.
"Il bronzo? Ieri ci avrei messo la firma! Considerati i problemi che ho affrontato nell'ultimo periodo, questo terzo posto mi fa davvero felice" racconta a caldo Giorgio Calcaterra. "Mi rammarica un po' il tempo finale, visto che ho un primato personale decisamente migliore. La prima parte - 3h12 un passaggio che in altre condizioni sarebbe stato perfetto - è stata più veloce della prima, e questo è un errore da non fare. Ma ho voluto provarci fin dall'inizio e sono felice di averlo fatto. Non ho rimpianti".
Le medaglie ai Mondiali della 100km arrivano in un giorno che vede tutta l'Italia correre i 200 metri per il Mennea Day: "Pietro Mennea per me è stato un mito e un'ispirazione. Ci ha riempiti di orgoglio, me come tutti gli italiani che hanno assistito alle sue imprese". Continua il pluri iridato: "Ricordo che quando ho cominciato a correre, nel 1982, venivo visto un po' come un matto. E che per strada mi gridavano 'Ma chi credi di essere, Mennea?!'. Tanto per dire quanto il nome di Pietro Mennea sia parte della nostra cultura, di quello che siamo. Il Mennea Day è una manifestazione bellissima, che porta avanti i valori di un grande campione e di un grande uomo".
In una gara che vede una ventina di atleti arrivare al di sotto delle 7 ore, gli azzurri danno prova di compattezza: l'altoatesino Hermann Achmuller è quattordicesimo in 6h54:50, seguito da Andrea Zambelli 23° in 7h00:51. A poca distanza arrivano Silvano Beatrici (27°, 7h03:19), Marco Ferrari (34°, 7h11:31), Paolo Bravi (37°, 7h15:30). Nel complesso, grazie anche a un percorso piatto e alla temperatura fresca, si contano ben quattro primati personali (Achmuller, Zambeli, Beatrici e Ferrari) su sei partenti, mentre sono due i PB ottenuti dalla squadra femminile.
Barbara Cimmarusti, che arriva quattordicesima, corre infatti i 100 chilometri in 8h05:48 mentre chiude in 8h14:28 Francesca Canepa (18esima). La gara è vinta dalla statunitense Camille Herron, che in 7h08:35 fa sfumare la doppietta svedese. Seconda è Kajsa Berg (che rientra dopo aver dato alla luce due gemelli) in 7h20:48 davanti alla croata Marija Vrajic, vecchia conoscenza delle ultramaratone italiane (7h27:11) e alla britannica Joasia Zakrzewski (7h31:33), superata nel finale. Berg, Vrajic e Zakrzewski, nell'ordine, salgono sul podio Europeo.
Per i colori azzurri vanno registrati anche l'8h15:27 di Elisabetta Albertini e l'8:52:42 di Cristina Pitonzo. Nella classifica a squadre si impongono gli Stati Uniti (22h39:35) seguiti dalla Svezia (22h51:06) e dalla Russia (23h30:05). A livello continentale, festeggiano Svezia, Russia e Croazia (23h37:13)".
Meno male che rimane lui, il sempiterno Giorgio, ad ispirarci nelle piccole e grandi imprese su strada, a fornire fondamento a tutte le nostre fatiche. |