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Argomento : Giro dei Tre monti, Imola 20.10.13 |
Tempus fugit
Postato
il
21/10/2013
ora 00:43:44
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Dopo la maratona è ora di riprendere qualche gara. Fin dall’anno scorso alcuni conoscenti mi avevano consigliato questa corsa e decido di prendervi parte con parecchio entusiasmo. Durante la settimana mi guardo con attenzione il profilo altimetrico del percorso, caspita, è quello che definisco un classico della “sofferenza e redenzione”, cioè si inizia con le salite per terminare con le discese. Quello che piace a me, nel senso che mi fa bene esercitarmi a correre e sudare in salita, mio punto debole, ma altrettanto fa bene alla mia passione e voglia di divertirmi la rincorsa in discesa… Arrivato all’autodromo Dino Ferrari sono subito colpito dall’assembramento di gente. A parte la bellezza di questa classica alla sua edizione numero 45 la grandissima partecipazione è dovuta sicuramente anche al fatto che questa è la prima tappa del circuito “Scarpaza”. Società bolognesi presentissime, oltre a ovviamente tutta la Romagna e molti da fuori regione. Ritiro pettorale e microchip presso l’organizzazione posizionata dentro i box. Mi colpisce uno fitto schieramento di prosciutti manco fossimo dal salumiere… La pista già è affollatissima parecchio tempo prima del via, brulica di persone che si riscaldano in tutte le direzioni. C’è un movimento mi vien da pensare superiore a quello della maratona a cui ho appena partecipato, ma bisogna tenere conto che la partenza coincide con l’arrivo, e quindi molte delle persone presenti fanno parte dell’organizzazione. A poco a poco m’imbatto in amici e conoscenze varie, sia della mia società che appartenenti ad altre.. Saluto l’onnipresente Beppe Gorini. Poi vedo una “gazzella nera”, mi vien da pensare che sarà tra coloro che si giocheranno le prime posizioni… Si parte e la prima cosa che mi colpisce (sullo schema altimetrico non era esplicito) è che quasi tre km di percorso si compiono all’interno della pista, che presenta anche alcune salite… nella mia ignoranza non credevo che una pista di formula 1 (mai stato qui prima) potesse presentare tali variazioni di pendenza. Una volta usciti fuori dal Dino Ferrari mi attendo l’inizio del km quattro, con quella che pare la salita più impegnativa. Mentre una bella massa di concorrenti sono ben avanti, l'affronto senza strafare, con il solito passetto costante. Recupero qualche posizione nelle prime brevi discese tra una salita e l’altra. Intanto riesco a godermi il panorama dei colli imolesi, che non conoscevo. L’amico Ivan dell’Ozzanese dal fisico possente è un po’ sulle gambe. In generale ricordo maggiori difficoltà e ripidità nella bella, tosta gara collinare di Mercato Saraceno a luglio. Lì però anche il caldo influenzava le prestazioni. A poco a poco si arriva al km otto, al picco dell’altezza del percorso: finalmente! E’ ora di mollare le gambe, è tutta la settimana che mi aspettavo questo momento… Comincio a riprendere parecchi corridori e mi colpisce che non ci sia nessuno a forzare il passo come faccio io (almeno nel tratto del percorso e nel momento che corro)… sarò così incosciente a scendere in questo modo?? Nel frattempo avvicino Cristian della Lughesina, conosciuto alla Straravenna, che lanciato nelle sue ultime corse cerca anche oggi di fare un’ottima gara con lo stesso mio spirito. Lungo la discesa passo accanto a quella che mi pare la Bourguiba, seguita in bici da un allenatore che le dà istruzioni, mi sembra abbia qualche difficoltà, sarà poi lei? Due km più sotto è la volta anche della Nanu! Ma si è fermata a bordo strada, pare infortunata! Qualche centinaio di metri più avanti risale l’ambulanza, sarà proprio per lei? Speriamo non sia nulla di grave…con tutte le gare impegnative (anche in montagna) a cui ha preso parte mi sorprende ci si possa infortunare su un percorso come questo. Io proseguo abbastanza veloce, tra l’altro non mi pare neanche di forzare troppo. Verso il km 11-12 finalmente sento alle spalle avvicinarsi qualcuno. Inizialmente un ansimare eccessivo che mi mette in agitazione e disturba la concentrazione … è un signore della Mameli Ravenna, atletico e tenace, sbuffa e corre come un treno! Dopo un po’ lo lascio passare, confidando di riprenderlo più avanti. Finchè non termina l’ultima discesa verso l’imbocco alla pista! Ci siamo, sta per terminare il km 15. Mi concentro sul corridore della Mameli, e sulla pista lo riprendo. Qui si sta consumando un altro "dramma" sportivo, stanno soccorrendo un concorrente steso per terra… Mi accorgo che il traguardo è ancora distante, mancano ancora almeno 400 metri, rallento il mio passo ed il signore mi si fa sotto nuovamente e mi risupera. Ma io sto raccogliendo le residue energie per lo scatto finale…a una cinquantina di metri parto e lo supero nuovamente …mentre questi prende la direzione dell’uscita dalla pista per i non competitivi ! Va beh, è stato un bel finale, continuo il mio sprint e varco soddisfatto comunque il traguardo. Mi consegnano il cartoncino con indicato il mio posto, ho corso un’oretta e 8 minuti, sono ben oltre il 200° ma rimango contento almeno della mia seconda parte di gara… devo mi-glio-rar-mi parecchio in sa-li-ta (dico poco)! E’ intanto già esposto l’ordine di arrivo dei primi di ogni categoria. Vedo che i kenioti hanno preceduto i famosi marocchini Benhamdane e Rachim, oltre che Sanguinetti. All’arrivo e nei pressi del ristoro, ricco di tanta frutta, ritrovo Giorgio della Lamone, bravissimo, arrivato 76° . Lui “corre in casa”, conosceva il percorso e prima della partenza mi aveva detto di spingere in salita perché poi con l’abbondante discesa ci sarebbe stata la possibilità di recuperare parecchio. Oltre a Cristian che è arrivato poco dopo di me, ritrovo anche Fabrizio, un altro corridore della Lughesina che avevo conosciuto quest’estate a Mercato Saraceno, che ha fatto un’ottima gara. Ritiro il pacco gara, sono contento di trovarci dentro la maglietta commemorativa dell’edizione della corsa (ha un anno meno di me), che bella tradizione! E’ stata una bellissima giornata, un bel percorso che mi ha dato soddisfazione. Un’altra gara della nostra bella, magica Romagna, perché storicamente e culturalmente Imola è Romagna! Tempus fugit |
Carlo (admin)
Postato
il
21/10/2013
ora 23:50:01
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E' sempre bello leggere i tuoi racconti. Quella manifestazione apre in effetti con gran classe il calendario Scarpaza, probabilmente il più ricco e prestigioso della Romagna.
Ogni anno si arricchisce di belle iniziative e come presenze straccia ogni volta i precedenti record. L'autodromo poi è un luogo veramente accogliente e offre ogni possibile riparo anche in caso di maltempo, per non parlare poi dell'immenso parcheggio. Non ricordo infatti che sia mai stata rinviata quella gara. Certo che ormai sono gli africani a farla da padrone, anche se quest'anno perlomeno il podio femminile l'hanno lasciato alle nostre donne italiane. Viva l'Italia ..na.
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ThoMas sacrato
Postato
il
23/10/2013
ora 00:08:36
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Bravo tempus, ottimo resoconto, as usual.
Ho notato anch'io che vicino al traguardo c'era un podista della Virtus Cesena steso a terra.
L'ambulanza era appena partita a sirene spiegate per soccorrere la sfortunata Nanu, claudicante qualche km piu' su e Roberto (credo questo sia il suo nome) e' rimasto a terra per parecchi minuti.
Credo anche che se avesse tagliato il traguardo sarebbe arrivato di poco sopra l'ora, o giu' di li'.
Se qualcuno sa come stanno Roberto (?) ed Ana, e puo' tranquillizzarci, lo ringrazio sin da ora.
So che e' facile sentenziare col senno di poi... ma in una manifestazione del genere (piuttosto dura), con cosi' tanti partecipanti (migliaia, tra competitivi e non), una sola ambulanza forse e' pochino... (che fosse una sola, e' stata la mia sensazione... ma magari mi sbaglio).
Saluti
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Podista mangione
Postato
il
24/10/2013
ora 18:49:07
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Caro tempus fugit,
Complimenti per il resoconto,sembra di correre al tuo fianco,
sbuffando in salita e precipitando in discesa...sempre pronto
ad osservare ogni particolare.....ma rimane un quesito:
Dove hai cenato prima della podistica imolese?
o,improvvisamente colpito da virtuosismo,ti sei equiparato
alla tristezza culinaria dei tuoi colleghi podisti. Saluti
Ps: Chiaramente il termine mangione è un alias provocatorio |
Tempus fugit
Postato
il
24/10/2013
ora 22:40:09
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Carissimo Mangione, io non rinuncio mai ad una sana, distensiva cena il giorno prima della gara, giammai! Sabato sera con la sacra famiglia ero a cenare a Boncellino, Palazzo Baldini: lì ho gustato tortelli di zucca con guanciale e timo, e per secondo uno spiedone di galletto. Come vino un calice (ahimè. solo uno, ora mi limito magari nel bere...) di Sangiovese Superiore Pandolfo (Tenuta Pandolfa). La zona è quella del Burson, ma stavolta l'ho lasciato stare. Dritte enogastronomiche oltre a resoconti podistici sono sempre ben accetti per la condivisione generale delle gioie romagnole. |
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