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Molte volte mi sono trovato a parlare con podisti o
praticanti attività di Fitness in genere, e mi hanno raccontato
di aver acquistato il cardiofrequenzimetro, ma di non
utilizzarlo regolarmente e al meglio. In quanto, c’è chi
non sa come utilizzarlo non avendo parametri di
riferimento (FCmax, e Range di FC allenanti) e
chi convinto che sia uno strumento che condizioni il
naturale svolgimento degli allenamenti. Vediamo come
utilizzarlo nei migliori dei modi. Premesso che lo ritengo uno
strumento fondamentale, in quanto, è ottimo per
controllare la risposta dell’organismo ad uno specifico stimolo
allenante, specialmente per quei podisti che non dispongono di
una buona sensibilità nel dosare lo sforzo, l’impegno fisico e a
riconoscere le andature di corsa. Con il cardiofrequenzimetro
si può monitorare l’impegno da tenere sia negli allenamenti
sia nelle gare. Inoltre è di vitale importanza per i
“neofiti” che iniziano a correre, i cosiddetti “podisti fai dai
te”, i quali non vengono seguiti da un Personal Trainer e hanno
necessità di avere sotto massimo controllo l’intensità di
allenamento. Analizziamo alcuni punti per i quali i podisti o
praticanti di Fitness non utilizzano il CardioFrequenzimetro:
◊ Non
conoscenza dei valori della Frequenza Cardiaca
: la FREQUENZA CARDIACA BASALE (RHR= Resting Heart Rate)
è un buon indicatore di forma fisica. Tanto più si è in buona
forma, tanto minore è lo sforzo che il cuore deve compiere per
pompare il sangue attraverso l'apparato cardiocircolatorio, e
quindi tanto minore è il numero di battiti al minuto (frequenza)
di cui il cuore necessita. La FREQUENZA CARDIACA MASSIMA
(MHR= Maximum Heart Rate) è il massimo numero di battiti che il
cuore può sostenere al minuto. Questo numero fornisce una base
sulla quale calcolare le fasce di allenamento cardiaco espresse
in termini di percentuale della massima frequenza cardiaca. E'
possibile calcolare la frequenza cardiaca massima (FC max)
mediante una semplice formula, basta sottrarre ad un numero
fisso (220 uomini e 226 per le donne) l’età
espressa in anni. Quindi avremo:
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Partendo dalla F.C. max teorica individuale è quindi possibile
calcolare i limiti di F.C. per un allenamento
efficace. Tali limiti variano in funzione dell’obiettivo
individuale. Quindi indicativamente possiamo considerare 4
fasce di allenamento differenziate:
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Queste
considerazioni sono da prendere con la giusta “flessibilità “.
Adesso vi spiego il perché (?). I valori sopra elencati sono
“valori generici”, o meglio “teorici”, mentre nella pratica e
soprattutto con gli sportivi, podisti amatori o praticanti di
Fitness in genere, che svolgono attività sportiva frequentemente
anche 5/6 volte a settimane le cose cambiano. Vediamo come (?).
Se corriamo (o pratichiamo sport aerobico in genere) dalle 3/4
volte a settimana, potremmo far riferimento al METODO DI
KARVONEN. Partendo dalla considerazione che la F.C. a
riposo differisce da individuo a individuo, Karvonen, fisiologo
finlandese, introduce il concetto di Riserva Cardiaca,
che rappresenta la F.C.max individuale meno il valore della
F.C. a riposo, in sostituzione della F.C. max teorica.
Perciò per individuare la F.C. ideale per il nostro allenamento,
dovremmo partire dalla nostra Riserva Cardiaca. Quindi, il
nostro neofita maschio di 30 anni con una F.C. a riposo di 70
bpm avrà una riserva cardiaca 220- 30 (età) – 70 (FC a
riposo) = 120bpm . Partendo dalla Riserva Cardiaca (120bpm)
calcoleremo le % entro cui svolgere il nostro allenamento, alle
quali andremo a sommare la nostra FC a riposo. Vedi tabella
N°1
Tabella: N°1 |
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Se mettiamo
a confronto il calcolo delle % di FC allenanti, eseguito
mediante la “formula FCmax teorica” (220 - età) e il
“Metodo di KARVONEN” (220 - età – FC riposo), notiamo dalle
due tabelle (N°2) , che il Metodo di Karvonen stabilisce
una più alta soglia cardiaca all'interno delle zone di
allenamento.
Tabella: N°2 |
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Da questi esempi, capite benissimo che il soggetto
“neofita” troverà giovamento nell’allenarsi ai range di FC
proposti mediante la “Formula FCmax teorica”, mentre
risulterà inefficace o quasi per chi è un “podista”,
assiduo frequentatore della “strada”, al quale andrebbe proposto
un allenamento, tenendo presente i Range di FC calcolati
mediante il “Metodo KARVONEN”. Ancora meglio, per i
podisti, a cui faccio la Consulenza, i quali hanno obiettivi
ambiziosi, o che comunque vogliano prepararsi “scientificamente
e scrupolosamente” a una gara, propongo il TEST CONCONI
(vedi articolo rubrica CORSA , argomento “Test di
valutazione”) il quale oltre a valutare la Soglia
Anaerobica (ne parlerò in altre newsletter), e la
Velocità alla soglia, mi dà indicazioni su quelle che sono
realmente le FC allenanti per i diversi tipi di
Corsa. Se prendessi il mio esempio, e volessi allenarmi tenendo
presente la FCmax teorica : 220 – età (34) = 186bpm FCmax,
significherebbe che i miei range di allenamento
sarebbero i seguenti:
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Se fossero veramente così i miei Range di FC, mi sarebbe
impossibile allenare e prendere parte alla Maratona. Immaginate
che la mia FCmedia durante il riscaldamento è di 140/150bpm (75/
80% della FCmax teorica) e che la FCmedia durante una mia
Maratona (42km195mt) è di 170/175bpm (95% della Fcmax
teorica). Allora, tutto ciò cosa sta a significare, che il
CardioFrequenzimetro è utile, ma dovete conoscere realmente
le % della vostra FC allenante. All’inizio potreste utilizzare
quella “teorica”, ma man mano che il vostro organismo si adatta
allo stimolo allenante, dovreste fare o un TEST CONCONI
(chiedendo consulenza personalizzata) o misurarvi la Fc a
riposo e calcolarvi i vostri Range di Fc in base al “Metodo di
KERVONEN”, ma anche questa è una formula “empirica”. Adesso
capite perché, mi trovo a sentir dire, da numerosi podisti che
utilizzano il CardioFrequenzimetro, “ma perché durante
l’allenamento vado sempre al di sopra della FC di soglia?”.
E’ ovvio, il Cardio fa riferimento a valori “empirici”, cioè la
Formula 220- età. Il commento di questa situazione è “il
CardioFrequenzimetro non serve, mi condiziona durante
l’allenamento, perché noto che vado oltre il Range di FC
allenante”. Il risultato è “lascio il CardioFrequenzimetro
nella custodia e vado a correre senza”. Non c’è cosa più
sbagliata, avete consumato soldi, e inoltre potreste utilizzarlo
in maniera efficace per migliorare e monitorare i vostri
allenamenti e gare. Rifletto, ma non riesco ancora a capire,
perché quando stiamo male andiamo a chiedere informazioni e cure
al “medico”, e quando dobbiamo allenarci e migliorare la
nostra salute, la nostra Performance, non andiamo a
chiedere una Consulenza da un “Docente di Educazione Fisica,
un Personal Trainer (?)”. A voi la risposta. Il
Cardiofrequenzimetro è utilissimo per il Podista, per capire
durante le diverse sedute di Corsa, Corsa Lenta , o Ripetute
ecc, qual è la FC ? quanto mi posso “spingere oltre”? sono in
una condizione “Aerobica “ (presenza di ossigeno) o “Anaerobica”
(debito di ossigeno) ? Uno mi potrebbe dire, “ma io faccio
riferimento alle sensazioni… al ritmo al km”. Ben venga, ma
difficilmente si riesce a essere così “sensibili” da poter
valutare l’intensità che conduco in allenamento e in gara. Sono
numerosi i fattori che condizionano le “sensazioni”, il freddo,
il caldo, le urla della gente (avete in mente la Maratona di New
York..?) ecc. Come tutte le cose della vita, anche nello sport
c’è bisogno di “equilibrio”. Quindi per avere dei parametri più
precisi e veritieri possibili in allenamento e in gara, è
importante far riferimento alla FC (utilizzando il
Cardio) e alle Sensazioni (utilizzando i nostri sensi).
Solo così non saremo condizionati dal CardioFrequenzimetro
(“mamma mia la FC è schizzata alle stelle”) e dalle Sensazioni (
“è vero, il tratto precedente era in salita ed è logico che
cresca la FC”). Quindi abbiamo risposto anche al 2° punto:
“Condizionamento del CardioFrequenzimetro durante gli
allenamenti o gare”. Non devo esserne condizionato, ma devo
utilizzarlo come uno “strumento”, e quando avrò acquisito una
forte “sensibilità” ai diversi ritmi di corsa con le relative FC
allenanti, allora ogni tanto ne potrò anche farne a meno. Quindi
riepilogando il Cardiofrequenzimetro serve a:
◊ Monitorare
la FC durante gli allenamenti e gare;
◊ Distribuire lo sforzo durante allenamenti e gare;
◊ Mirare la seduta d’allenamento al vero obiettivo da
raggiungere
(esempio, se devo svolgere una CORSA LUNGA LENTA con una FC di
150bpm , non posso correre mantenendo una FC di 170bpm,
l’obiettivo è completamente differente );
◊ Verificare i miglioramenti ottenuti dopo un periodo di
preparazione;
◊ Verificare se mi trovo in uno stato di “Sovrallenamento”;
◊ Costruirsi un “Diario di allenamento”,
i Cardiofrequenzimetri più professionali hanno un’interfaccia per poter
scaricare i file sul PC e registrarsi i risultati, quindi è
utile per verificare dopo un po’ di tempo come si migliora.
Quindi i
vantaggi sono molteplici, inoltre in commercio ne trovate di
tutti i tipi, dal più semplice al più complesso, dal più
economico al più costoso. Dipende dall’utilizzo che ne vorrete
fare, sta a voi la scelta. Posso solo dirvi che è un
investimento per la vostra Salute e Performance. Per
approfondire l’argomento e avere una lista completa dei
cardiofrequenzimetri vi consiglio di collegarvi sul sito
www.polar.it . |
Buona Corsa!
Prof. Antonacci
Ignazio
www.runningzen.it
ignazioantonacci@runningzen.it
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