Negli ultimi giorni le coincidenze
hanno voluto che mi venissero recapitate e@mail di corsi sullo
“sviluppo delle forza mentale” e aver parlato negli stessi
giorni con amici che avevano partecipato direttamente a queste
esperienze ai limiti dell’estremo. In altri articoli abbiamo
visto l’importanza che ha la mente nello sviluppo di una vita
equilibrata e carica di energia. Può essere considerata
rigenerante se utilizzata al meglio , oppure può scoprirsi come
un “nemico “ della nostra esistenza. Nelle esperienze degli
stage running program mi trovo continuamente a imbattermi nel
concetto della mente come “mezzo per pensare e non per
preoccuparsi”. A dir il vero ritengo, prendendo spunto dalla
filosofia zen, che è meglio “non pensare” , inteso come “non far
interferire pensieri (negativi) durante le azioni quotidiane che
svolgiamo” , tra cui c’è anche la corsa!
Come possiamo vivere la
nostra corsa senza far interferire la nostra mente?
Chiunque di noi ha vissuto
esperienze negative durante la corsa e molte volte diventano
distruttive nel proseguo della nostra pratica quotidiana,
diventano limiti delle nostre prestazioni. Ci portiamo dietro
immagini, sintomi, esperienze negative che non ci permettono di
esprimere il nostro massimo potenziale genetico. In questo caso
il fattore limitante non è il nostro corpo (la periferia), ma la
nostra mente (il centro). Per evitare che tutto ciò accada non
dobbiamo fare altro che “sostituire i
pensieri negativi con quelli positivi”, le “esperienze negative
con quelle positive”! Chiunque ha vissuto in gara una
rivisitazione di eventi già accaduti che nascosti nel subconscio
e riportati alla memoria conduco il nostro organismo a
“bloccarsi” tutto d’un tratto senza capire quello che stia
accadendo realmente. Il corpo diventa teso, la muscolatura si
contrae energicamente senza motivo, il battito cardiaco aumenta,
l’ansia cresce e il corpo reagisce bloccandosi di colpo. Come
conseguenza finale è aver limitato la propria prestazione, e il
più delle volte si rischia anche di fermarsi completamente e
rinunciare alla gara in programma. C’è un libro interessante di
Daniel Goleman su “Le emozioni che fanno guarire” in
collaborazione con il Dalai Lama. Le domande presenti in questo
libro sono:
• La mente può guarire il
corpo?
• Come interagiscono tra loro cervello , sistema immunitario, ed
emozioni?
• Quali sono i sentimenti che aumentano lo stato di benessere?
Abbiamo parlato in passato
della nuova disciplina “psiconeuroimmunologia” ed abbiamo visto
come il nostro cervello può condizionare il positivo o in
negativo il nostro sistema immunitario e quindi la nostra
salute. Abbiamo visto come le emozioni negative condizionano la
nostra psiche,e per evitare che tutto ciò accada è opportuno
mettere in pratica diverse tecniche meditative per prendere
consapevolezza dei nostri pensieri, delle nostre azioni ed
essere padroni dei propri stati emotivi. La cosa principale da
fare è quella di verificare quali sono i nostri pensieri
ricorrenti durante la corsa, soprattutto nelle lunghe distanze e
durante la Maratona in particolare.
Quali pensieri limitano il
nostro corpo? La consapevolezza di quello che “entra nella
nostra mente” può essere un punto di partenza per capire come
poter sostituire tali pensieri con qualcosa di positivo.
Secondo Daniel Goleman
“le emozioni sono di fondamentale
importanza per lo stato di saluto ed espressione del nostro
potenziale, i dati scientifici dimostrano che il legame tra
emozioni e salute è particolarmente forte per quanto riguarda
l’effetto dei sentimenti negativi come ansia, depressione”.
Durante una preparazione lunga
e stressante come quella per la Maratona i momenti di stress, di
difficoltà , di ansia posso essere all’ordine del giorno, tutto
sta nel riuscire a essere consapevoli e sostituire gli stati
d’animo negativi con quelli positivi. Sono consapevole del fatto
che non si possono raggiungere obiettivi agonistici importanti
se non si ha una vita emotivamente appagante e gratificante, se
le emozioni positive non sovrastano quelle negative. Gli
atteggiamenti mentali influiscono sulla capacità di difesa del
sistema immunitario e sull’apparato cardiovascolare. Molte volte
però più che veri momenti di stress e di tensioni, sono
“atteggiamenti mentali negativi, pessimisti, autolesionisti, che
conducono il nostro organismo a soffrire e deprimersi”. Quindi
l’obiettivo è quello di sostituire tutti i pensieri e
atteggiamenti negativi, con quelli positivi, calma, pazienza,
ottimismo, fiducia in se stessi e nella vita, allegria. Ognuno
di noi ha vissuto esperienze di vita quotidiana e sportive
positive, quindi è fondamentale farli risalire alle mente per
condizionare positivamente il nostro corpo. Chi non ha mai
vissuto un momento di gioia immensa dopo una Maratona? Dopo una
gara importante? Chi non ha un immagine sorridente del proprio
volto dopo un obiettivo raggiunto?
Allora per farsi di avere
energie positive in ogni situazione di gara è opportuno
utilizzare la tecnica della visualizzazione e immaginazione
per richiamare alla mente quelle immagini ed esperienze positive
per trasmettere al nostro organismo “vibrazioni positive e
sopprimere quelle negative”! La differenza tra due soggetti
molte volte la fa non tanto la condizione fisica reale, ma
“l’interpretazione degli eventi passati” ! Pensare sempre in
ogni situazione a qualcosa di positivo, guardare il bicchiere
mezzo pieno più che mezzo vuoto è fondamentale. Fondamentale in
questo caso diventa la tecnica di “dissociazione dai pensieri
e dal dolore”. Nel caso in cui durante una Maratona ci
possano essere momenti in cui la fatica aumenta in maniera
esponenziale, i dolori muscolari e articolari sono lancinanti,
la tecnica di “dissociarsi” dal dolore, uscire dal proprio corpo
è fondamentale per non essere condizionati. In pratica è un non
far caso al dolore, dissociarsi da esso e pensare ad altro per
distogliere la mente dal dolore e dalla fatica. Capite benissimo
che la percezione e l’adattamento alla fatica è individuale, per
un soggetto che lavora in ufficio, sarà maggiore la percezione
della fatica rispetto a un che lavora in campagna o fa il
muratore. I meccanismi mentali e fisici sviluppati da entrambi i
soggetti sono completamente differenti, quindi nel momento in
cui si troveranno di fronte a una determinata fatica sarà
percepita e affrontata diversamente da entrambi i soggetti.
Quindi per migliorare le nostre
performance atletiche è fondamentale sviluppare una determinata
forza mentale e andare oltre la mente per non esserne succube.
Le azione da poter mettere in atto durante una Maratona o
allenamento impegnativo sono :
• Prendere consapevolezza dei
pensieri limitanti durante la gara
• Dissociarsi dal dolore e dalla fatica
• Visualizzare immagini di eventi positivi
• Sostituire pensieri negativi con quelli positivi
• Vivere in uno stato emotivo ottimista
Ogni azione su menzionata deve
essere provata e allenata durante la preparazione e messa in
pratica nel momento del bisogno. E’ da tener presente quello che
dice Shakespare nella valutazione cognitiva : “non
c’è niente, né buono né cattivo , che non sia la mente (il
pensiero) a renderlo tale“!
Quindi se avete intenzione di
migliorare le vostre performance atletiche non dovete solo
allenare il vostro corpo, ma dovete cambiare atteggiamento
mentale e farsi che la mente diventi rigenerante più che
distruttiva , diventi alleata della vostra vita più che nemica
della vostra vita, vi permetta di pensare e non di preoccuparvi,
interpretando ogni evento sempre con un pizzico di ottimismo. |